Paolo Silenzi, Presidente Territoriale della CNA di Fermo, commenta così la firma del Ministro Di Maio sul decreto che riconosce il distretto "pelli e calzature" fermano-maceratese come area di crisi industriale complessa e aggiunge: “CNA e tutti i soggetti che compongono il Tavolo Provinciale, come detto dalla Presidente Canigola, già in fase pre firma hanno sollecitato gli esponenti del Governo ad agire, perché è chiaro che la legge 181 non è tarata sul nostro distretto. Intanto, lavoreremo nello specifico per elaborare, con il supporto di figure tecniche, richieste ad hoc da inviare a Roma, oltre a sensibilizzare le aziende nei confronti della grande opportunità data al territorio”.
Dello stesso avviso il Direttore Generale CNA Alessandro Migliore: “Si tratta dell’inizio, lungamente atteso, ma pur sempre solo l’inizio formale di un lavoro impegnativo che dura da tanto. Sarà il momento di esultare quando verrà definito un accordo di programma a misura delle imprese del territorio. Fondamentale è che possano partecipare alla partita dello sviluppo tecnologico, dell'internazionalizzazione, che possano contare su una formazione adeguata e direttamente collegata al mondo del lavoro, garantendo il più possibile occupazione”.
Una partita alla quale le imprese vogliono e devono partecipare anche se, spiega Migliore, “la situazione è tutt'altro che rosea. Alla fine di novembre 2018 le imprese attive della provincia erano 18.442, diminuite di 366 unità, pari ad un -1,9%, rispetto al dato di fine 2017: un calo decisamente superiore a quello registrato nello stesso periodo dal complesso della regione, pari al -0,9%”.
A perdere pezzi sono ancora l’agricoltura-silvicoltura-pesca (-108), la manifattura (-102), le costruzioni (-52), il commercio (-85). Perdono imprese anche i trasporti (-10 unità) e i servizi del turismo e della ristorazione (-28). Tra i settori che registrano una crescita delle imprese attive nei primi 11 mesi del 2018 ci sono i servizi avanzati (attività finanziarie e assicurative, attività immobiliari, attività professionali, scientifiche e tecniche, noleggio, agenzie di viaggi: +14 imprese), e quelli tradizionali a persone e famiglie (+13 imprese).
“Da gennaio a novembre – conclude Migliore - l’export provinciale cala del 6,5% rispetto allo stesso periodo del 2017, molto più di quanto accada al complesso regionale, che segna -2%. E’ per questo che segnaliamo ancora una volta l'esigenza immediata di abbassare il costo del lavoro e fornire strumenti eccezionali per le imprese e i lavoratori”.
Data inserimento: 2018-12-27 12:31:57
Data ultima modifica: 2018-12-28 16:43:56
Scritto da: Redazione