In risposta alle polemiche lette in queste giorni su informazione.tv, lavorando con i minori e le famiglie in contesti scolastici e non, sento il dovere, sul piano professionale ma soprattutto umano, di intervenire leggendo l’articolo in questione (“Fratelli d'Italia Fermo promuove la campagna pubblicitaria contro le teorie 'gender'. La Moretti: “ I bambini non possono essere usati come cavie””), anche se penso che i veri articoli hanno ben altro da raccontare. Comunque sulla base di quanto leggo, invece di accanirsi a contestare una delirante “teoria del genere”, agitata come spauracchio contro ogni cambiamento del rapporto uomo-donna che cominci dall’educazione primaria, sarebbe molto più utile portare l’attenzione su quanto oggi la definizione di comportamenti, ruoli, identità del maschio e della femmina abbiano perso il loro valore.
Nelle scuole non si impara (in base all’articolo letto “una campagna di furbizia mediatica con la quale si tende a negare la volontà “dittatoriale” di obbligare i bambini ad imparare che si può essere femminile o maschile, perché è una questione di scelta personale che non dipende dalla natura fisiologica: il sesso si può fare sia con i maschi che con le femmine perché l’importante è l’amore”) ai bambini ad essere maschio o femmina o “neutri” e soprattutto non si nega a nessuno la possibilità di conoscere il proprio corpo ed il valore che lo stesso ha sul piano sia fisico ma soprattutto emotivo ed affettivo (parte che sembra aver preso le ferie da tempo dalla nostra persona).
Per cui è bene che ci si prenda cura di informare le famiglie su cosa stia succedendo ma facciamolo nel modo giusto, attraverso la conoscenza approfondita e la possibilità di non essere degli analfabeti funzionali ma persone che possono mettere in campo la loro capacità di creare e costruire un pensiero libero e soprattutto scevro da condizionamenti che vengono spesso dall’ambiente circostante.
Leggo : “Obiettivo prioritario deve essere quello di educare alla parità e al rispetto delle differenze, in particolare per superare gli stereotipi che riguardano il ruolo sociale, la rappresentazione e il significato dell’essere uomini e donne, ragazze e ragazzi, bambini e bambine nel rispetto dell’identità di genere, culturale, religiosa, dell’orientamento sessuale (…) sia attraverso la formazione del personale della scuola e dei docenti, sia mediante l’inserimento di un approccio di genere nella pratica educativa e didattica” e questo è parte del decreto sulla Buona Scuola.
Vorrei capire dove si intravede la possibilità di un concetto di “una ideologia sulla razza neutra che viola il pudore del bambino e che vuole trasformare il corpo umano in un oggetto” , leggendo la “BUONA SCUOLA” e quindi tutto il decreto (non un pezzo o una frase) non mi sembra che venga descritto ciò per cui vi invito ad illuminarmi a vedere dove sia introdotta perché volendola anche cercare e vedere non c’è.
Vorrei che ci concentrassimo di più sulla possibilità di pensare invece che la scuola semplicemente educa al rispetto attraverso la conoscenza del diritto e dei diritti della persona, in ottemperanza delle leggi e delle convenzioni internazionali. Nella Buona scuola, non c'è alcun comma pro gender, semplicemente l'introduzione dell'educazione alle pari opportunità e alla conoscenza consapevole dei diritti e dei doveri delle persone come base e premessa per prevenire e contrastare ogni tipo di discriminazione che poi degenera in violenza, in riferimento ai continui fatti di cronaca nera che purtroppo caratterizzano la nostra quotidianità (bullismo, omofobia, ecc…) e che tengono molti italiani incollati davanti alla tv. Una basilare norma di civiltà che dovrebbe trovarci tutti d'accordo e non in continua lotta (“Crociata”) avanzata per cercare di sfruttare e distorcere l’informazione e le menti, per un personale tornaconto, fatto sulla pelle di gente oramai spaventata e terrorizzata da teorie inesistenti.
Educare alle differenze (perché l’educazione sui generi parla di differenze) aiuta a superare gli stereotipi legati a genere e orientamento sessuale, per costruire una società di uomini e donne alla pari, promuovere una educazione libera e laica (forse questa spaventa!!!), aiutare a crescere senza discriminazioni.
La teoria del gender è un’invenzione polemica, creata con l’intento di deformare e delegittimare l'educazione alle diversità, che aiuterebbe a ridurre, in particolare, le discriminazioni subite dalle persone non eterosessuali.
Per cui non diranno mai ai nostri figli, e quindi anche al mio, che “devono” giocare con le bambole ma gli diranno che può scegliere di giocare con ciò che preferisce e che ogni gioco è diverso ha diverse caratteristiche e soprattutto molte risorse con le quali i nostri figli possono divertirsi e stare bene. Ognuno ha il diritto di essere se stesso questo insegna la scuola come lo dovremmo ugualmente insegnare noi genitori perché vorrei ricordare che è la famiglia la prima agenzia educativa non la scuola.
Redazione
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Carlo
21-09-2015 18:44 - #25Non fa del bene.....
21-09-2015 17:04 - #24giovanna
21-09-2015 14:50 - #23sibillini
21-09-2015 11:41 - #22Carlo
21-09-2015 07:27 - #21giovanna
20-09-2015 17:00 - #20giovanna
19-09-2015 16:34 - #19Sonia Marrozzini
19-09-2015 14:45 - #18sibillini
19-09-2015 13:38 - #17giovanna
19-09-2015 13:01 - #16Carlo
19-09-2015 12:53 - #15matteo
19-09-2015 08:18 - #14sibillini
19-09-2015 08:08 - #13giovanna
19-09-2015 00:49 - #12Carlo
18-09-2015 19:45 - #11Fra
18-09-2015 19:01 - #10dott.ssa cristina marinelli
18-09-2015 18:46 - #9Associazione Arte Cultura Mestiere ONLUS
18-09-2015 17:20 - #8giovanna
18-09-2015 17:07 - #7Sfroos
18-09-2015 16:41 - #6dott.ssa Cristina Marinelli
18-09-2015 16:38 - #5Conoscente
18-09-2015 15:41 - #4Carlo
18-09-2015 15:39 - #3Lory
18-09-2015 13:55 - #2Sonia Marrozzini
18-09-2015 11:21 - #1