Dopo le abbondanti precipitazioni che nella giornata di martedì hanno colpito il nostro territorio, provocando gli ormai soliti problemi in particolar modo sulla Valdete, Saturnino Di Ruscio torna a far sentire la propria voce, attaccando chi, pur rivestendo incarichi pubblici, negli anni si è astenuto dall'intervenire o, se l'ha fatto, non è riuscito a risolvere la situazione.
"Leggo della lettera dell'avvocato (Villeado Craia, ndr) che sta tutelando gli agricoltori della Valdete, oramai "piegati" non tanto dall'acqua che sta distruggendo i loro terreni, frutto del lavoro di generazioni e di sacrifici incalcolabili, ma dall'inerzia delle istituzioni preposte alla tutela del fiume e quindi, indirettamente, della loro proprietà.
Sembra assurdo, ma gli agricoltori trovano difficoltà ad intervenire per proteggere la loro proprietà. Mi domando: " Chi riveste un incarico pubblico o di interesse pubblico ed è giuridicamente responsabile e competente ad intervenire ma non lo fa, o lo fa in modo sbagliato, non si sente inutile? Non comprende che, tradendo la fiducia dei cittadini, oltre a procurare loro danni enormi, arreca un danno ancora maggiore alle istituzioni che rappresenta perché fa perdere fiducia e credibilità alle stesse istituzioni e, conseguentemente, all'ordinamento dello Stato? Non pensa che questa possa rappresentare l'anticamera di una dittatura? O, ancor peggio, la causa della pericolosa disgregazione e degenerazione della nostra comunità con conseguenze potenzialmente drammatiche? Ovvero che qualcuno possa iniziare a farsi giustizia da solo?
Nella sola giornata del 7 marzo ho ricevuto molte lamentele: dall'agricoltore che, a causa dei lavori del Consorzio Bonifica, ha visto il suo terreno completamente allagato, all'automobilista che ha visto la strada Valdete sbriciolarsi sotto i suoi occhi, all'amministratore preoccupato per il ponte che rischia di saltare e così via. E' dall'anno 2011 che contesto questo stato di cose con esposti alla magistratura penale e contabile, con segnalazioni sugli organi d'informazione locali e non, convegni, ecc. Ho deciso di cancellarmi dal mio ordine professionale, quello degli agronomi, perché non hanno fatto nulla per frenare questa barbarie, un po' di coerenza non guasta. Almeno quando i miei nipoti mi chiederanno perché è stato massacrato un luogo meraviglioso come il nostro e, sicuramente di non minore importanza, il luogo dove viviamo, avrò molto da raccontare e far vedere!
Purtroppo è accaduto anche di sentirmi dire da un tecnico della Provincia di Fermo: "perché ce l'hai con me" o, come recentemente, "adesso con chi te la prenderai visto che non ci sono più?". Le mie battaglie non sono mai contro qualcuno ma per qualcosa: un ambiente sicuro e vivibile! Un proverbio cinese dice " abbiamo ricevuto la terra in prestito dai nostri figli!". Come "genitori" c'è da provare vergogna. Credo non ci sia molto da aggiungere. Se ce l'ho con qualcuno? Si, con tutti quelli che non fanno niente per cambiare questo stato di cose e o lo subiscono o ne approfittano! Ce l'ho con quelli che non s'indignano per tutti quei ponti divelti o lesionati a causa di lavori tecnicamente e concettualmente sbagliati; ce l'ho con chi non s'indigna per i tanti soldi "gettati nel fiume"; ce l'ho con chi si fa calpestare i propri diritti; ce l'ho con chi non s'indigna per i danni ai collettori fognari e idrici che noi tutti abbiamo pagato e dovremo ripagare.
Mentre scrivo questa nota di sfogo, mi giunge notizia che gli agricoltori, avendo saputo del passaggio della Tirreno-Adriatica lungo la Valdete, hanno intenzione di manifestare durante il passaggio dei ciclisti!!!! Speriamo che si fermino lì e non vadano oltre!
Chiudo con le parole di Lucio Battisti "Acqua azzurra, acqua chiara, con le mani posso finalmente bere"....ma fino a quando?
Redazione
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Massimo
10-03-2017 15:13 - #2Giggi
10-03-2017 11:11 - #1