La farsa dei danni all'immagine di Fermo. Le inutili class action. E le responsabilità che hanno nomi e cognomi
Siamo in tanti a fare danni. Quotidianamente. Li facciamo nelle nostre case. Li facciamo dentro le scuole. Li facciamo dentro le Istituzioni. Li facciamo nei luoghi di aggregazione. Li facciamo per strada. Li facciamo dichiarando. E li facciamo scrivendo.
Oggi, dopo il fermo di due uomini (fermani) per le bombe che hanno destabilizzato un territorio per oltre 5 mesi, a sangue caldo verrebbero in mente tante considerazioni a ruota libera che, però, non aiuterebbero a ritrovare il bandolo della matassa di una vicenda che si incrocia drammaticamente con quella della morte di Emmanuel, che ha portato all'arresto di un altro uomo (fermano).
E visto che in questi giorni in tanti si sono riempiti la bocca di un termine come class action (vale a dire un'azione legale collettiva) per i presunti danni all'immagine della città (Fermo, appunto), alla luce degli ultimi riscontri investigativi e delle disposizioni giudiziarie verrebbe da chiedere a chi dovrebbero essere chiesti questi presunti risarcimenti.
A Don Vinicio Albanesi per aver scoperchiato, pur tra qualche forzatura, quella che nelle prime ore tutti (e sottolineo tutti) stavamo derubricando come una semplice lite?
Al Sindaco Paolo Calcinaro, travolto dagli accadimenti, per “aver peccato” nel non essere riuscito a trattenere le lacrime neanche davanti ad Alfano?
A chi ha manifestato in Piazza del Popolo - sì, anche a favore di telecamera - la propria difesa per la dignità e la libertà di ogni essere umano?
O forse a chi, reiteratamente e in ogni strada, per anni ha infangato con urla, cori, scritte e gesti (lancio di noccioline compreso) proprio la città che vorrebbe difendere da un non meglio precisato fango mediatico?
Il tempo, oggi, è scaduto inesorabilmente. E occorre mettere la parola fine su un'inutile farsa, capace solo di accompagnare nell'oblio le responsabilità (penali e morali) di chi mette bombe e di chi uccide. Con piena consapevolezza o anche per un'indole debordante.
Iniziamo, intanto, a dire e a dirci la verità. Utilizzando i termini giusti. Prendendo le distanze. E guardandoci dentro, prima di pubblicare un post.
Perchè c'è una politica sana e una infetta. C'è un tifo sano e uno infetto. C'è una Fermo sana e una infetta. Una città che, come questo sgangherato Paese, può guarire, rigettando le proprie ipocrisie.
Redazione
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Massimo Ciccola
22-07-2016 02:30 - #7Alessandro
21-07-2016 21:52 - #6Francesca Vitali
21-07-2016 18:55 - #5Raffy
21-07-2016 17:22 - #4Risposta
Caro(a) Raffy, potete e dovete criticarci ogni volta che lo ritenete opportuno. Lavoriamo (perché noi lavoriamo, guadagnandoci il pane, spesso anche facendo 4/5 attività diverse) per cercare di comunicare nel miglior modo possibile le notizie che troviamo, ma non ci riteniamo affatto infallibili. E ogni volta che sbagliamo, siamo abituati a chiedere scusa. Sull'onestà (non solo intellettuale) e sull'ossequio a non meglio precisati poteri forti, fossimo in te eviteremmo allusioni senza alcuna logica.paolo
21-07-2016 16:57 - #3i danni li chiediamo a Ciucca il grante intelledduale logale
21-07-2016 12:58 - #2matteo
20-07-2016 18:02 - #1Risposta
Cosa c'entra il "dio denaro"? E chi sarebbero i "compagnucci"? Gli articoli sono anche conseguenza di commenti senza fondamenta