"Abbiamo ritenuto doveroso presentare al Consiglio Comunale di Fermo un ordine del giorno la cui approvazione impegna il Sindaco a chiedere al Ministro dell’Interno e al Governo di «sospendere», in via transitoria fino a conclusione dell'iter parlamentare, gli effetti dell'applicazione del Decreto Legge n.113/2018 e ad aprire un confronto con la Città e i Comuni di questa provincia ed in generale con le città italiane, al fine di valutare le ricadute concrete di tale Decreto Legge sull'impatto in termini economici, sociali e sulla sicurezza dei territori" la richiesta arriva dai consiglieri di minoranza di Fermo Massimo Rossi, Maria Giulia Torresi e Sonia Marrozzini, che hanno presentato un ordine del giorno al Consiglio Comunale del capoluogo.
"Infatti, - proseguono - con l’entrata in vigore definitiva del provvedimento (che sta seguendo il suo iter parlamentare ma che in concreto sarebbe già valido ed efficace) saranno vanificati tutti gli sforzi fatti per arrivare, sul nostro territorio comunale, provinciale e regionale ad una equilibrata distribuzione delle persone accolte ed il lavoro portato avanti dalla realtà degli Sprar, sulla cui fondamentale azione si sono spese parole positive dal Sindaco e da tutta l’Amministrazione anche nel corso dei consigli comunali."
"Nell’atto che sottoponiamo al Consiglio si ricorda che le misure legislative contenute nel Decreto Legge abbattono i diritti di difesa e le garanzie in materia di libertà personale, cancellano la protezione umanitaria, aumentano i casi di detenzione dei richiedenti asilo, prevedono l’apertura di numerosi centri di detenzione nelle diverse regioni italiane, palesando evidenti problemi di incompatibilità con il dettato costituzionale - spiegano i consiglieri. L’applicazione delle misure restrittive previste nel decreto, inoltre, reca pesanti conseguenze per le amministrazioni anche a livello economico, oltre che di tenuta sociale, in quanto molti dei minori attualmente ospiti nelle strutture a livello cittadino e provinciale, al compimento del 18° anno di età, rischiano di uscire dai percorsi di accoglienza e di finire in strada o alternativamente, di richiedere il prosieguo amministrativo disposto dalla Autorità Giudiziaria (come previsto dalla legge Zampa) con rette giornalieri a totale carico dei Comuni, fino al compimento del 21° anno di età. Inoltre la mancanza di accordi bilaterali con molti Paesi di provenienza dei cittadini che provengono da Paesi extra-UE rende molto oneroso ed anche difficoltoso, se non impossibile, procedere al rimpatrio."
"Tante le problematiche dunque che promanano dal decreto Salvini, ed i risvolti in punto di costituzionalità, diritti delle persone, impatti sociali, amministrativi e finanziari sulle casse comunali che debbono spingere ad una rimeditazione complessiva della disciplina che non può essere trattata con la legislazione d’urgenza né può essere costantemente strumento in mano a becera propaganda politica. Ci auguriamo che anche il Consiglio comunale di Fermo approvi questo ordine del giorno come hanno già fatto i Consigli di altri importanti città, quali: Torino, Bologna e Firenze, Bergamo, Teramo, Palermo etc, mandare questo segnale di civiltà" concludono.
Redazione
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22-11-2018 15:58 - #1